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Boninsegna: “Non credo a Mazzola. Inter? Vi racconto quando in dirigenza mi fecero rimanere male”

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L’ex bomber storico dell’Inter, Roberto Boninsegna, detto Bonimba, racconta i suoi 80 anni in un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera. Queste le sue parole: “Giocavo con Mazzola e Facchetti nelle giovanili nerazzurre: quando fu l’ora della prima squadra mi hanno scartato. Non piacevo ad Herrera, ma non me lo aspettavo.

Mazzola dice di non avere colpe per il mio trasferimento alla Juve? Beh, l’anno prima della cessione ho visto Sandro all’aeroporto di Olbia mentre parlava con Anastasi. Conoscendo lui ho pensato: vuoi vedere che mi vuole scambiare con Pietruzzu? Con Mazzola ho fatto degli anni bellissimi ma non gli credo. La doppietta contro l’Inter? Esultai a braccia alzate, era una mia esultanza, ma quella volta fu più per la rabbia. Ringrazierò sempre Fraizzoli perché ho vinto più scudetti e coppe in tre anni con la Juve che in sette anni con l’Inter”.

Boninsegna continua: “Io ancora arrabbiato con l’Inter? Su alcune cose ci sono rimasto male. Per esempio alla finale di Champions League a Madrid di 13 anni fa mi invitarono allo stadio e poi mi lasciarono a casa. Dopo Moratti mi offrì il posto di team manager, ma mentre partivo per Milano arrivò una telefonata e mi dissero che il dottore non poteva più, quindi mi dovevano richiamare. Poi tramite i giornali seppi che avevano preso Cordoba al posto mio”.

Infine: “Il Milan? Mi volevano, ma tutto dipendeva dalla partita di Coppa Campioni contro i portoghesi del Porto, ma li eliminò una papera di Albertosi. All’epoca avevo 36 anni e potevo diventare l’Ibrahimovic del Milan quarant’anni prima. Lautaro o Thuram? L’argentino è simile a Mazzola, io sono più Thuram. Le parole di La Russa? Ha ragione, perché abbattere San Siro è come abbattere la Tour Eiffel. La Russa è un mio carissimo amico interista e sono d’accordo con lui su questo. Sottolineo, solo su questo, perché in politica siamo in squadre diverse”, conclude l’ex attaccante.

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