Durante un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport, l’arbitro Marco Guida ha parlato del rapporto con i calciatori. Queste le sue parole:
“Ricordo molto bene il Brescia dei gemelli Filippini e di Baiocco, una squadra molto tosta da arbitrare. Invece adesso i calciatori sono senza dubbio più collaborativi. Posso dirvi che ho avuto la fortuna di arbitrare un giocatore come Javier Zanetti. Aggiungerei anche Francesco Totti, che per quanto fosse un calciatore carismatico, non mi ha mai creato grossi problemi”.
Guida aggiunge: “Ricordo un rigore molto difficile che ho fischiato nel derby di Milano tra Inter e Milan, ero appena caduto per terra. Non è stato un momento facile, però me la sono cavata. Come le preparo le partite? Dormo sempre un’ora e mezza prima di un match, poi allo stadio ascolto sempre la mia playlist di canzoni. Dietro ad una prestazione c’è una grande fatica, perché ci alleniamo sei giorni su sette. Io sogno di arbitrare, si parte direttamente dal primo sogno: la Serie A. Adesso cerco solo di arrivare al Mondiale del 2026, è il mio obiettivo. Se ci stiamo aprendo con il mondo esterno? E’ vero, direi anche molto. Il primo passo è stato con Open VAR dove si possono ascoltare le nostre conversazioni. Abbiamo capito che chiuderci troppo ci avrebbe portato a tali dietrologie che non ci appartengono. Quindi è meglio normalizzare un errore, più in generale, la figura di un arbitro”, ha concluso il fischietto.