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Sacchi non cita Inzaghi, Facchetti risponde: “Basta dar lezioni… Euro ’96”

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Che quella di Arrigo Sacchi sia confusione, rosicata o perdita di memoria non lo sapremo mai. Sta di fatto che l’ex allenatore del Milan quando deve citare alcuni italiani cita sempre quelli che nella vita hanno vinto poco e nulla, e soprattutto danno un gioco che lascia il tempo che trova. Ma per Sacchi non è così:

“Il flop dell’Italia? Penso che alcuni allenatori stanno tracciando una strada, attraverso il gioco. Basti pensare ai vari Gasperini, Sarri, Italiano e De Zerbi, solo che il problema è sempre alla base. Servono allenatori che guardano al futuro (eh si perché uno come Simone Inzaghi guarda al medioevo, gli altri no). Serve formare i maestri, specie nei settori giovanili e nelle scuole calcio. Se non facciamo ciò succede come l’altro giorno, ovvero professionisti strapagati che non sanno cosa fare con la palla tra i piedi”.

Tutto molto bello fin qui, ma a molti è sfuggita quella frase di Sacchi che ignora il nome di Simone Inzaghi. Ignorare il nome di un allenatore giovane, italiano e fresco campione d’Italia non potrà che non essere malafede. Perché si, ottimo il gioco di Sarri, Italiano e De Zerbi, ma cosa hanno vinto in fin dei conti? Nulla. Invece Inzaghi non solo propone un gioco bellissimo all’Inter, ma porta risultati e trofei a differenza di altri. Anche Gianfelice Facchetti ha risposto a Sacchi: “Basta dar lezioni… Euro ’96, non passammo neanche i gironi”.

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