La sfida tra Juve e Inter ha lasciato strascichi non solo per i sei gol e le emozioni in campo, ma anche per alcuni episodi arbitrali che hanno sollevato più di un interrogativo. A fare il punto sulla direzione di Andrea Colombo è il Corriere dello Sport, che nella sua consueta moviola punta l’attenzione su un momento chiave del match: il gol del definitivo 4-3 firmato da Adzic. Secondo il quotidiano sportivo, il momento più controverso arriva pochi secondi prima della rete decisiva: “L’unico grande dubbio riguarda il contatto tra Khephren Thuram e Bonny, avvenuto poco prima del gol del 4-3 juventino”, si legge. Il centrocampista bianconero riconquista palla, mentre l’esterno interista rimane a terra dopo uno scontro in cui subisce un colpo al volto.
Le immagini della Ref Cam mostrano che l’arbitro Colombo ha lo sguardo puntato sul pallone, e si trova alle spalle dei due protagonisti dell’azione, senza una visuale chiara del contatto tra Thuram e Bonny. Il CorSport sottolinea come in questo frangente il direttore di gara non sia stato supportato adeguatamente dal VAR, guidato da Mazzoleni, che avrebbe potuto suggerire una on-field review, ovvero una revisione al monitor per valutare meglio l’entità del fallo.
L’analisi prosegue anche su altri episodi di rilievo. Sul 3-2 nerazzurro, il blocco di Bastoni su Bremer viene ritenuto regolare, corretta anche la decisione di Colombo nel fischiare il fallo di Openda che porta al momentaneo pareggio juventino (3-3). Tuttavia, non mancano le sviste disciplinari: secondo la moviola, sarebbero mancati almeno due cartellini gialli, uno per Gatti e uno per Acerbi, entrambi protagonisti di interventi al limite non sanzionati con l’ammonizione.
Nel complesso, la prestazione di Andrea Colombo viene valutata come sufficiente ma non priva di errori. Il mancato intervento del VAR sull’episodio Thuram-Bonny resta il nodo più critico, considerando l’importanza della rete arrivata subito dopo. La mancanza di ammonizioni in situazioni evidenti contribuisce a una direzione arbitrale non sempre all’altezza della complessità e dell’intensità del match.