Le solite polemiche sterili, e soprattutto inutili, dopo una partita dell’Inter, o meglio dopo una vittoria dell’Inter. Il motivo? Il rigore nettissimo fischiato su un fallo evidente ai danni di Marcus Thuram. Decisione che la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport condividono. Questa la moviola dei due quotidiani:
“La prestazione di Davide Di Marco è stata ottima. Siamo alla terza partita in Serie A della carriera e sotto gli occhi dell’OT Tonolini il giovane fischietto non sfigura. E’ stato bravo a non fischiare un presunto fallo su Taremi nell’aria di rigore leccese, ma altrettanto bravo a fischiare subito un fallo evidente ai danni di Thuram. L’accettazione in campo è quella riservata ad arbitri più esperti, un elemento su quale il designatore Rocchi può costruire il futuro, se glielo permettono. Tornando sul rigore assegnato all’Inter, Gaspar e Thuram si tengono, ma poi il difensore giallorosso si è mostrato ingenuo, dà le spalle al pallone continuando a cinturare a due mani l’attaccante nerazzurro: rigore chiaro e nettissimo, soprattutto per la dinamica”.
Anche la rosea è d’accordo con la decisone dell’arbitro Di Marco: “La sua è stata una buona direzione, perché tiene in pugno senza affanni una corretta sfida tra Inter e Lecce giudicando perfettamente tutto in live. Vede molto bene un rigore nettissimo su Thuram e lo fischia, perché Gaspar allunga molto la trattenuta infischiandosi del pallone. Giusta la decisione di non fischiare rigore su Taremi. I leccesi vogliono un rigore per un presunto tocco di braccio di Darmian: non c’è nulla, il difensore nerazzurro tocca la palla con il petto. Bene i gialli a Banda e Gallo, lo meritava anche Berisha sul pestone ad Acerbi, ma nel complesso il direttore di gara ha fatto bene il suo lavoro”.