Nel corso di un’intervista rilasciata alla testata serba Hot Sport, Lazar Samardzic è tornato a parlare del mancato trasferimento all’Inter, una trattativa che sembrava ormai chiusa dopo le visite mediche sostenute con il club nerazzurro. Queste le sue parole:
“Ero davvero vicino al trasferimento. L’intesa era praticamente raggiunta, anche se solo a livello verbale, e mancavano soltanto gli ultimi dettagli contrattuali. Alla fine, però, proprio quei dettagli si sono rivelati determinanti, perché non erano in linea con quanto concordato. Abbiamo quindi deciso di annullare l’operazione. Non voglio entrare nei particolari, ma a volte le cose non si concretizzano per una ragione. Ora tutto questo fa parte del passato. Oggi sono completamente concentrato sull’Atalanta e sulla Nazionale serba”.
Il centrocampista classe 2002 ha poi difeso con forza il padre, finito al centro di numerose critiche in merito alla gestione della trattativa:
“Mio padre è sempre stato al mio fianco e continuerà a farlo per tutta la vita. Non è un agente che cerca guadagni personali, ma una persona che vuole soltanto il meglio per me e i miei fratelli. È un uomo d’affari con grande esperienza, conosce bene la vita e, soprattutto, conosce me meglio di chiunque altro. Ci confrontiamo spesso, ma le decisioni finali sulla mia carriera spettano sempre a me. Il suo unico interesse è la mia crescita e la mia tutela”.
Infine, Samardzic ha espresso rammarico per le critiche ricevute:
“A nessuno fa piacere vedere la propria famiglia coinvolta in polemiche. Mio padre ha agito come dovrebbe fare ogni genitore: mettendo da parte ogni interesse personale per proteggere il proprio figlio. Ha affrontato le trattative con fermezza, ma mai contro i miei interessi. Non meritava di essere accusato pubblicamente”.