È trapelata nelle ultime ore la lettera diffusa da Federico Ferri, direttore di Sky Sport, dopo il caso social scoppiato in seguito alla vittoria dell’Inter, quando un video interno alla redazione ha mostrato alcuni membri del team esultare per il gol vittoria dei nerazzurri:
“Cari colleghi, oggi la redazione si è resa protagonista di una scena indegna della nostra professione e del prestigio che contraddistinguono Sky Sport. Dico la redazione perché, per chi ci guarda da fuori, non esistono i singoli responsabili: esiste Sky Sport, punto. Quando uno di noi sbaglia, sbagliamo tutti. Esultare per il gol di una squadra, in qualsiasi partita, e mettere in scena baracconate da bar o da stadio è inaccettabile, sempre. I responsabili sono stati individuati e saranno sanzionati, ma ciò che più mi preme è far capire che il calcio, soprattutto in epoca social, è una materia delicata. Terzietà, imparzialità, sobrietà e professionalità sono elementi imprescindibili per una testata giornalistica”.
Ferri ha poi esteso il richiamo anche all’utilizzo dei profili social personali e ai comportamenti dei giornalisti in servizio o in tribuna: “Chi lavora per Sky Sport deve essere consapevole della responsabilità che comporta rappresentare questo marchio. Chiedere una foto o una maglia a un giocatore non fa parte del nostro mestiere: non siamo fan, ma giornalisti. Quei ragazzi non sono gli unici ad aver sbagliato, e io mi sono stufato. Non voglio più dettare regole: chi non capisce, non è adatto”.
Infine ha annunciato un cambio di rotta ancora più rigido nella gestione interna:
“Chi fa il tifoso, chi non è imparziale o mostra pregiudizi, e in generale chi non onora la nostra professione e Sky Sport, verrà giudicato editorialmente inadatto a ricoprire ruoli di rilievo o ad andare in onda. L’ho sempre fatto, ma ora lo farò ancora di più. Vediamo se così entra nella testa di tutti”.